Il caldo ha cominciato a farsi sentire. Salire in auto, affrontare il suo calore dopo che è stata esposta al sole per ore, richiede pazienza e pratiche Zen.
Le storie oggi mi portano un po’ più lontano del solito. Non lontanissimo ma cambio provincia.
In questi giorni ho incontrato tutte storie che hanno come protagonista àncore intangibili, “spirituali”. Strano, sembra che si siano concentrate tutte questa settimana.
Inoltre questa settimana farò il ritratto alla ragazza che, tra tutte le persone che conosco, è quella che conosco da più tempo in assoluto: due giorni ci separano dalla nascita, le mamme incinta che si incontravano in Piazza Savonarola per sopportare quel caldo eccezionale di un agosto urbano. Dopodiché asilo (con sua madre come maestra), elementari e medie insieme.
Qualche mese dopo che siamo nati, a novembre, l’alluvione.
Non credo che ci sia correlazione, ma se ci fosse, è assolutamente colpa mia.
Sicuro.
Questa settimana ho imparato che la Regina di Inghilterra ama gli stagni; che il lavoro, qualunque lavoro, trasforma le mani in racconti; che un’anima rock può anche essere color confetto; che la pelle narra le perplessità; che l’amicizia ti riconosce sempre; che alle volte la gelosia è timida; che le case nuove si possono vestire da opere d’arte; che gli sguardi sfuggenti fanno tenerezza; che la musica nordica è molto popolare; che non bisogna mai smettere di soprendersi; che la genetica alle volte apparentemente sbaglia; che se per una volta cambi ruolo, capisci meglio gli altri.